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7 buoni motivi per usare i pannolini lavabili

  • Immagine del redattore: Carla Babudri
    Carla Babudri
  • 20 lug 2017
  • Tempo di lettura: 5 min

Per Quali motivi dobbiamo scegliere un pannolino lavabile?

Vediamoli insieme:

1 – RISPARMIO ECONOMICO

L’utilizzo dei pannolini lavabili al posto degli U&G porta ad un risparmio

economico già nell’arco di pochi mesi, ci sarà una spesa iniziale medio alta che verrà ammortizzata nell’arco di circa 6 mesi di utilizzo di pannolini, e se si usano pannolini per più figli il risparmio è ancora maggiore. Qui potete trovare lo studio dei costi fatto dall'associazione Non solo Ciripà.

2 – MENO SPAZZATURA ED INQUINAMENTO

5-6 pannolini al giorno per 2 1/2 anni fanno quasi 4000 pannolini per un bambino, ovvero praticamente una collina di spazzatura, perché è di questo che si tratta, spazzatura. Lo usiamo per 3-4 ore e lo buttiamo via in un cestino, a volte anche pieno di residui solidi, per cui nelle discariche si crea a questo punto un rischio igienico dovuto all’accumulo di rifiuti organici (urine e feci) in situazioni non predisposte allo smaltimento.

Le discariche non forniscono infatti le condizioni adatte al loro corretto smaltimento; avviene così che i pannolini, nel tempo, si mummificano mantenendo inalterati peso e forma. Le feci umane possono inoltre contenere agenti patogeni dannosi per l’uomo (per esempio il virus della polio contenuta nelle feci dei bambini vaccinati contro la polio), veicolabili attraverso animali (roditori, insetti, uccelli) e falde acquifere, nel caso vengano contaminate. Non lascia inoltre indifferenti scoprire che i pannolini tradizionali, se liberati nell’ambiente (o abbandonati in una discarica) necessitano di circa 500 anni per degradarsi, e se bruciati, essendo di plastica liberano diossina. Sono solo 30-40 anni che si usano pannolini U&G contro 2000 anni di esistenza dell’uomo, e già siamo sommersi da spazzatura prodotta per questo motivo.

3 – PRATICITÀ’

I pannolini lavabili del terzo millennio sono dei nipoti dei Ciripà, ma sono ben lontani da loro come forma e modo di utilizzo. I moderni pannolini lavabili sono di varie tipologie, in un altro post vi è una breve descrizione, tranne i fitted e i prefoilds gli altri si indossano come gli U&G, hanno gli strappi oppure i bottoni e molti modelli hanno anche le barriere laterali per le fuoriuscite. Quando è sporco il pannolino lo si può mettere in una wet bag o in un secchio chiuso nell’attesa del lavaggio, che non facciamo noi, ma la nostra amica lavatrice.

4 – RIUSO

Il pannolino lavabile è un oggetto che può essere riutilizzato infinite volte, sopratutto quelli in materiali naturale tipo cotone, bambù e canapa , così da poter essere adoperato per più bambini e prestato/regalato ad altre mamme. Inoltre quando alla fine sarà un po’ logoro può sempre diventare uno straccio o panno per le pulizie.

5 – MATERIALI NATURALI, NON CHIMICI

È difficilissimo trovare dati precisi sulla composizione degli usa&getta. Raramente vengono diffuse le schede tecniche a chi ne faccia espressamente richiesta e la legge non obbliga le aziende a rendere noti i componenti sulla confezione. Rendere nota la lista dei componenti è una decisione che viene lasciata al produttore, per dimostrare la propria affidabilità e trasparenza. Perché? Riguardo alle sostanze potenzialmente tossiche presenti nei monouso tradizionali, nel maggio 2000 venne diffusa dai media una notizia allarmante: Greenpeace Germania aveva riscontrato in quasi tutti i campioni di pannolini analizzati la presenza di TBT, DBT e MBT, rispettivamente Tributile, Dibutile e Monobutile di stagno.

Il TBT pare non essere purtroppo l’unica sostanza “sospetta” presente nei monouso tradizionali. Sotto accusa sono anche i silicati o gli acrilati che ne costituiscono il “cuore superassorbente” e DI CUI NON SI CONOSCONO TUTTORA GLI EFFETTI COLLATERALI A CONTATTO CON LA PELLE DEL BAMBINO. È anche probabile che gli effetti siano conosciuti ma non vengano portati alla conoscenza degli acquirenti. Di certo sono i principali responsabili degli arrossamenti da contatto della delicata pelle del neonato e di micro-abrasioni dovute allo sfregamento. Dato che nella maggior parte dei casi i pannolini vengono sbiancati con il cloro, non è assurdo pensare alla possibilità che siano eventualmente presenti dei residui.

I tessuti corporei assorbono le sostanze con cui vengono in contatto. Non sempre manifestano segni di intolleranza. Per lo più il corpo umano assorbe e “incamera”, senza dare segni. I segni della tossicità e dell’inquinamento che abbiamo assorbito si manifestano perlopiù “a distanza”, per quanto riguarda sia il tempo che i luoghi di assunzione.

L’inquinamento continuo, dovuto all’esposizione e al contatto con sostanze nocive, si accumula nell’organismo e crea le basi per future allergie, malattie, per tossicità di varia natura. È questo l’aspetto che maggiormente dovrebbe mettere in allarme, ben sapendo che i pannolini tradizionali sono costruiti con materiali particolarmente inquinanti e che entrano in contatto con le zone più delicate dei nostri bambini.

Si consideri un altro dato: l’inquinamento del nostro corpo è la somma di tanti fattori, quali l’alimentazione, i residui di detersivi nei vestiti, i residui chimici della lavorazione dei tessuti, creme e bagnoschiuma vari, i farmaci, l’aria respirata, i pannolini e gli oggetti di uso comune… e così via. Pochi fattori di scarsa importanza non riescono a creare grandi danni.

Tanti fattori di scarsa o media o grande importanza, sommati nel tempo e nello spazio, riescono a superare le soglie di quello che il corpo è in grado di smaltire e neutralizzare.

Nella mia esperienza ho notato che quando metto gli U&G al cinghiale gli rimane una patina strana addosso alla pelle, quando glielo tolgo, devo lavarlo bene bene per far si che sparisca. Inoltre per quanto si possa dire che i pannolini lavabili puzzano di pipì subito, che è vero, io quando gli metto gli U&G mi sembra sempre di sentire odore come se avesse fatto la cacca, proprio un odore cattivo e chimico, almeno i lavabili puzzano di pipì naturale.

Quindi un motivo in più per usare i lavabili è il poter avere materiali naturali a contatto con la pelle del bambino, come cotone, bambù o canapa.

6 – MENO IRRITAZIONI DA PANNOLINO

Se i rischi legati al possibile assorbimento di sostanze potenzialmente tossiche attraverso la pelle del neonato sono però ancora da dimostrare, in assenza di studi certi al riguardo, possiamo segnalare che le statistiche mediche di tutti i Paesi ove si fa abbondante utilizzo di pannolini usa&getta testimoniano un aumento dei casi di arrossamenti, eritemi da pannolino e allergie.

Secondo l’Università di Kiel (Germania), l’impiego regolare e continuato di pannolini U&G provocherebbe il surriscaldamento (fino a 1°C) dello scroto dei bambini, rischiando di danneggiare il normale sviluppo dei testicoli e quindi la futura fertilità. Il rivestimento di polipropilene e polietilene, trattandosi in ogni caso di una materia plastica, provocherebbe all’interno del pannolino stesso un aumento della temperatura (Partsch & Al., 2000).

Non è che con i pannolini lavabili le irritazioni non avvengano, ma sono notevolmente ridotte, la pipì acida per via dei dentini c’è lo stesso e il contatto con essa può causare qualche irritazione. Ma sicuramente stare a contatto con materiali naturali, come il cotone, da una maggiore sensazione di benessere alla pelle, non la secca come avviene con gli U&G, i gel di silicati usati come super assorbenti assorbono anche l’umidità naturale della nostra pelle rendendola secca e ancor più delicata.

7 – CONTROLLO PRECOCE DEGLI SFINTERI

Utilizzando i pannolini lavabili i bambini sentono il bagnato a contatto con la pelle e si rendono meglio conto di quando fanno la pipì e la sensazione fastidiosa che ne può derivare. Questo li aiuta e li incoraggia a stare senza il pannolino.

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